May 062017
 

Questo articolo si riallaccia ad uno procedente che si intitola “E dopo la Laurea?“.

Parliamo del colloquio di lavoro nudo e crudo. Qualunque sia la nostra professione siamo nella situazione in cui occorre presentarci e farci valere.

Intanto occorre fare una premessa: se siamo chiamati a seguito di un invio del proprio Curriculum Vitae, ricordate che siamo stati scelti tra diversi candidati, quindi il nostro profilo ha suscitato un maggiore interesse rispetto ad altri. A questo punto ci troviamo nella situazione in cui non siete più voi che chiedete di essere valutati, ma è il nuovo ente di lavoro che vi sta cercando, questo deve darvi una maggiore sicurezza in voi stessi e nelle vostre capacità che avete scritto sul proprio Curriculum Vitae (a meno che non abbiate scritto delle vere e proprie baggianate Crazy ).

Un colloquio di lavoro si potrebbe dividere nelle seguenti fasi (non necessariamente nella stessa giornata ovviamente):

Colloquio conoscitivo

Questa è la prima fase, si tratta di un cappello introduttivo sulla propria persona e sull’azienda. Ci si presenta reciprocamente. Si spiegano i progetti ai quali uno ha partecipato e i vari ruoli ricoperti evidenziando le proprie capacità (tecniche e/o personali);

Colloquio tecnico

In questa il candidato viene bombardato di domande per conoscere tecnicamente che cosa sa effettivamente e come approccia quando viene messo di fronte a situazioni che non si conoscono.

Proposta di lavoro

Ci troviamo nella situazione in cui abbiamo  superato (anche con grande successo) le fasi precedenti. Siamo giunti quindi al punto che riguarda la proposta di lavoro e qui ci sono delle situazioni molto particolari per le quali occorre un occhio di riguardo.

Uno dei principali errori che si commette è la presentazione di uno stipendio sia da parte del nuovo datore di lavoro che da parte del candidato. Il “trucco” è nel ragionare in termini di R.A.L. (Reddito Annuo Lordo o semplicemente Retribuzione) e non in termini di mensilità.

Cosa accade nei due casi?

Diciamo di chiedere 1.500 euro/mese per il nostro lavoro.

Potremmo essere felicissimi, ma non stiamo parlando nè di lordo nè di netto (non è specificato o sottinteso). Chiediamo uno stipendio di 1.500 euro/mese e il nostro futuro datore di lavoro potrebbe fare un calcolo del genere:

1.500 euro x 12 mesi = 18.000 euro/anno => stipulo un contratto di 18.000 euro /anno , quindi un contratto che ha una R.A.L. di 18.000 euro

E’ ovvio che nella situazione descritta il dipendente non avrà 1500 euro/mese, in quanto abbiamo anche la 13ma ed eventualmente la 14ma che vanno ad influire sulla divisione della R.A.L. nelle varie mensilità.

 

Diciamo, invece, di chiedere una R.A.L. e quindi una Retribuzione Annua Lorda di 25.000 euro/anno.

In funzione del tipo di contratto che stipuleremo, percepiremo una cifra diversa ogni mese. Se ad esempio firmassimo un contratto che prevede 14 mensilità percepiremo uno stipendio di circa 1.200 euro/mese (netti), con uno stipendio che, invece, prevede 13 mensilità percepiremo uno stipendi di circa 1.300 euro/mese (netti).

Queste cifre sono indicative e sono state calcolate con uno strumento online che si chiama Calcolo Stipendio Netto, ma è utile per avere un’idea sulla propria Retribuzione.

 

Conclusione

Ci siamo presentati, ci siamo fatti valere, siamo al 90% della nostra missione, ovvero avere un lavoro. All’ultimo potremmo rimanere delusi per lo stipendio, perché noi intendevamo una cifra e il mondo del lavoro parla un’altra lingua.

Se il nostro futuro datore di lavoro continuasse a chiedere:

Si, ma quanto vuoi al mese?

L’unica risposta plausibile sarebbe

Ma quale contratto hai in mente? Quante mensilità? Io vengo a lavorare per te in funzione della R.A.L. che ho indicato, per sapere quanto sarà al mese basterà fare i conti

Nov 222014
 

Ultimamente sono tornato presso la mia Università per tenere un seminario su cosa succede dopo aver conseguito la Laurea (Triennale o Magistrale).

La prima cosa che ho comunicato agli Studenti è stata la preparazione del Curriculum Vitae (italiano e inglese) in diversi formati:

Gestire un Curriculum Vitae non è semplice, infatti occorre iniziare il prima possibile e ricontrollarlo per tenerlo sempre aggiornato. Il mio consiglio è quello di prendersi un giorno al mese per verificare che tutte le informazioni descritte siano complete e se dovesse mancare qualche cosa aggiornare immediatamente.

Altro punto di discussione molto interessante è stato quello relativo alla scelta del lavoro. Per questo mi sono ispirato ad un modo di vedere la questione presentato qualche tempo fa da uno dei miei attuali colleghi di lavoro. Si tratta della rappresentazione conosciuta con il nome “Le 3 Palle” (non centra con nulla il mio nickname 😛 ).

Il disegno che vi riporto è abbastanza esaustivo. Spiega come si sceglie il proprio lavoro tenendo in considerazione 3 aree che sono:

  1. La qualità della Vita
  2. La qualità del Lavoro
  3. I $oldi

Teoria dele 3 Palle

Queste tre aree sono quelle che determinano la scelta del proprio lavoro. Si tende ad ottenere un lavoro che rispetti tutte e tre le caratteristiche, ma questo è quasi improbabile (se non impossibile).

Alla fine dei conti ci si troverà (quasi) sempre in una delle aree dove si intersecano 2 aree su 3.

Buona ricerca e buona fortuna.

Auguro al lettore di trovare quello che cerca.  Geek